domenica 2 settembre 2012

E bravo Zamparini!

:3 La scorsa era una stagione di transizione: forse per passare dalle stelle alle stalle.Adesso che il centro commerciale e' operativo, ma il nuovo stadio non si sa quando
si farà mai, l' interesse del Patròn friulano per i destini rosanero e' sceso sottozero.
Al momento è più interessato a schierare il suo nuovo movimento politico alle
imminenti elezioni regionali siciliane.

Come da ultimissime dichiarazioni, non ha più intenzione di investire un euro sulla
squadra, comunicando così ufficialmente quello che avevamo capito da un pezzo.

I risultati del recente calciomercato sono coerenti con la nuova linea, anche se non
smentiscono la vecchia: da un lato drastico ridimensionamento del monte ingaggi,
dall' altro continua ricerca del colpaccio nei vivai del sudamerica e non solo, per
replicare l' affare Pastore, o almeno Cavani: E vai coi Dybala, i Vazquez, i Sosa
i Lores, i Joao Pedro : hai visto mai che qualcuno di questi porti a casa
un pò di soldi? Intanto, giù a (s)vendere i vari Nocerino, Balzaretti, Sirigu,
Migliaccio, Silvestre, Cassani etc. colpevoli di voler essere pagati di più e di voler
lavorare in ambienti più stabili.

L' unico colpo non riuscito a Zamparini è stato liberarsi di Miccoli e del suo
ingaggio, ma lo farà a giugno alla scadenza del contratto, che il presidente non
vuole rinnovare: un ottimo stimolo per il nostro capitano, che ci ha già salvato
dalla serie B l'anno scorso!

Per l' ennesima volta una cosa sono l' allenatore e la sua visione tecnica, una cosa
i fumi di Zamparini e i movimenti di mercato della società. E con Sannino siamo
all' apoteosi: un allenatore- simbolo del modulo 4-4-2 viene insediato in un team
che ha in organico una dozzina fra interni di centrocampo e trequartisti.
La rosa viene smaltita brutalmente sul mercato, e a Sannino vengono assicurati:

-2 modesti esterni di ruolo(Brienza e Giorgi) e 2 mediani mediocri(Donati e Barreto)
a centrocampo. Tutti,Giorgi a parte(26 anni), piuttosto "anziani".
-2 terzini che non spingono (Pisano e Mantovani) e 2 centrali-incognita(Cetto e
Von Bergen) in difesa (la quale è composta dal meglio delle 3 peggiori difese dello
scorso campionato: Novara, Cesena, Palermo).
-2 punte anziane e affidabili (Miccoli e Budan) e 3 scommesse (Hernandez,Dybala,Sosa)
in attacco.
Senza dimenticare la super-scommessa Ujkani in porta e il ruolo non ancora chiaro di
Ilicic e Zahavi nello scacchiere Sanniniano.

Si tratta di un organico non solo scarso tecnicamente, ma che ha anche dimostrato col
Napoli di non avere ancora, non dico capito, ma neanche decrittato il messaggio del
nuovo allenatore.
Eccoci quindi a invocare, dopo la 1' di campionato, gli inserimenti di Kurtic, Rios,
Dybala, (i "colpi di mercato" di quest' anno!) e chiunque riesca a convincerci che quanto
visto contro il Napoli è stato solo un incubo collettivo di noi tifosi.

Ma purtroppo non è così. La squadra esprime, prima o poi, la buona o la cattiva gestione
della società.
E questa dipende, da sempre, dal "sentiment" di un discutibile personaggio come Zamparini.
Il quale, dalla prima cacciata di Delio Rossi, ha dato segni via via crescenti di scarsa lucidità,
trucidando allenatori, direttori sportivi, calciatori, e a conti fatti deteriorando l' immagine della
società, dalla quale "i vecchi" vogliono fuggire e alla quale "i nuovi" non vogliono approdare.

Non so quanto di questa apparente "cupio dissolvi" faccia parte di un disegno machiavellico
ancora imperscrutabile, e quanto invece sia l' effetto dell' instabilità emotiva del personaggio.
Sta di fatto che il Palermo ha fatto molte minchiate e non solo sul mercato, dilapidando soldi
e capitale umano con scelte contraddittorie.

Al danno, Zamparini, lo stesso che vedeva il Palermo "a ridosso della grandi" fino
a 20 giorni fa,aggiunge oggi la beffa dichiarando che ci vuole austerità, che innanzi
tutto bisogna salvarsi, che il modello di riferimento è il Chievo, che la colpa e' degli scarsi
abbonati allo stadio.

Perinetti e Sannino, presentati come i grandi protagonisti di un rilancio in grande stile,
come altri prima di loro, sono l' espressione degli interessi del presidente.
Se questi ritiene di non avere più interesse nella società, e decide di ridimensionarla
drasticamente, si devono adeguare. E questo hanno fatto.

Sembra quindi realistico, non pessimistico, affermare che la sfida di Sannino, cioè di
assicurare almeno una comoda salvezza, è temeraria, davanti alla grande sfiducia
dell' ambiente.
Ma proprio questa forse è la sua forza: non ha niente da perdere. Se verrà cacciato,
niente di strano, lo aveva gia messo nel conto fin dall' inizio (forse potrà anche vantarsene);
se avrà successo (e tanta fortuna), diventerà un eroe.
In attesa di vedere come va a finire, teniamo d' occhio il Pescara...

Il Pigafetta

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