domenica 11 marzo 2012

Meglio pensare a salvarsi...




Il grande Gianni Brera, bonarmuzza, commentando la prestazione della nazionale italiana di Basket che in un' olimpiade rischio' di battere i marziani sovietici, senza alla fine riuscirci, apri' il suo pezzo cosi': "Sibi cagaverunt addossum"!



Non mi viene in mente niente di meglio per definire la tremebonda prestazione del Palermo contro la Roma, ideale prosecuzione della partita col Milan, almeno nel primo tempo.



Il Palermo e' forse l' unica squadra dove l' esperienze degli anziani non si trasmette ai piu' giovani, ma avviene il contrario: la paura dei meno scafati si trasmette a tutta la squadra, che va completamente in bambola.


Cosi', in meno di 5 minuti, un giovane campione argentino dalle magnifiche sorti e progressive, che il Palermo ha assoldato fregandolo a un' agguerrita concorrenza, ha fatto il suo consueto "Autogol Tecnico", specialita' di cui e' leader mondiale.


Si tratta dell' evoluzione del "Brevetto Niccolai", ed e' molto piu' elegante, perche' fa fare bella figura all' attaccante e gli lascia la gioia formale del gol.



L'ennesimo gol subìto per palla passata all' avversario, ha annichilito la squadra, protagonista di un primo tempo imbarazzante: mancavano corsa, concentrazione, cattiveria agonistica, discernimento tattico.


Solo paura, confusione ed errori elementari, come tante volte purtroppo quest' anno.


Saremmo ingiusti pero' a mettere la croce sulle spalle del solo Munoz, il quale da parte sua non perde occasione per diventare lo zimbello dell' intera serie A.


Ha fatto il numero di cazzate contrattualmente previsto, con regolamentare gol al passivo( minimo sindacale), ma ha mostrato personalita' nell' infuriare della battaglia che c'e' stata nel finale, ed e' andato vicino a segnare.


La sconfitta di ieri passa soprattutto dalla pessima prova di Donati, che ha "donato" agli avversari tutte le palle che ha toccato, e che ha sofferto anche in fase difensiva.


Dall' evanescenza di Zahavi, che ha subito fatto rimpiangere Ilicic (figurarsi!).

Dall' incapacita' di Pisano di fermare Lamela, sia pure in tandem con Munoz.

Dallo scarso stato di forma di Budan e dall' isolamento di un Miccoli comunque opaco.


Note positive solo da Viviano, Acquah, Balzaretti , Mantovani e tutto sommato anche Ilicic.

Rientro abbastanza positivo per Hernandez; Barreto al solito corre ma davanti non incide.


Gli aggiustamenti di Mutti durante l' intervallo, l' inserimento di Ilicic ed Hernandez, la maggiore determinazione dei rosanero e la stanchezza della Roma, hanno fatto si' che il secondo tempo fosse diverso, combattuto, col Palermo almeno volitivo, che ha dato l' impressione di poter pareggiare ma non c' e' riuscito, rischiando anzi di prendere il secondo in contropiede.

La partita contro la Roma riconferma la caratteristica di quest' anno: se la squadra non segna perde, perche' il gol lo prende sempre.

Sabato l' attacco non ha funzionato e la difesa ha preso il gol (e sono stati anche bravi: solo uno!).


Ma riconferma anche le fragilita' e i limiti del progetto societario: le parole e l' espressione di Mutti a fine partita la dicono lunga in merito.


La Roma vince a Palermo senza 6 titolari, il Palermo perde in casa perche' gliene manca uno; la Roma schiera due fuoriclasse 20 enni, il Palermo ha una dozzina di pseudofuoriclasse che (per fortuna?) non giocano mai : la differenza sta li'.


Il bello e' che adesso a Lecce, da dove bisogna assolutamente tornare con un punto, la rosa sara' decimata dalle squalifiche, mentre Silvestre non si sa se recupera.


Senza allarmismi per carita', ma pensiamo a raggiungere rapidamente quota salvezza: sapevamo che sarebbe stato un anno di passione, e che il decimo posto e' la nostra dimensione.


E' difficile pero' digerire le solite manfrine di Zamparini che parla di "societa' gia' rifondata" e di mercato fermo in entrata e uscita, perche' l' organico va bene cosi': piu' che mai la squadra va rifondata con un progetto credibile.



nella seconda foto: un classico autogol di Comunardo Niccolai che anticipa il suo portiere "preferito" Ricky Albertosi ed insacca nella sua porta

Il Pigafetta

5 commenti:

Anonimo ha detto...

un magico tuffo nel passato ed una azzeccata analisi della partita. Resta il forte (ennesimo) dubbio sull'acquisto e la non uitlizzazione di Vazquez dipinto come il nuovo (quasi) Pastore e sul fatto che non esiste nella rosa (primavera compresa) un 5° difensore, oltre i titolari, che dia un po' di affidabilità in più di Munoz.

Luca

Anonimo ha detto...

Perfetta analisi Pigafetta.
Aggiungerei Inoltre che il Palermo ha faticato ad uscire dalla propria area nell'impostazione della manovra. Abbiamo rimpianto Bovo e Goian, soprattutto il primo che quantomeno era abile nelle ripartenze. I nostri difensori sono quasi abili nel difendere ma, fatta eccezione per Balzaretti, totalmente incapaci di portare avanti la palla.
Spero che Mutti a Lecce vada con la difesa a tre, centrocampo a 5 con Balzaretti e aguirregaray sulle fasce e migliaccio acquah e donati centrali e con hernandez e Budan in attacco.
Sono d'accordo con Luca sul possibile utilizzo di Vasquez come trequartista al posto degli evanescenti Ilicic e Zahavi.
Per il resto sabato abbiamo assistito alla sfida tra due squadre una con un progetto appena iniziato e che secondo me nel paio di due anni regalerà molte soddisfazioni ai tifosi giallorossi e l'altra senza un progetto o meglio col progetto Zamparini che decide soltanto lui indipendentemente da chi lo consiglia e da chi gli sta accanto. Il Palermo e' il suo giocattolo e ne fa quello che vuole. Per noi tifosi palermitani andrebbe anche bene perche' non chiediamo lo scudetto, pero' non vogliamo essere presi in giro con dichiarazioni che raccontano solo bugie. Si parli con chiarezza e si dica che non si vogliono raggiungere obiettivi prestigiosi e che si vuole rimanere in serie A dignitosamente battendo a turno Inter, Milan e Juve e restando nella parte sinistra della classifica. Il tifoso palermitano capirebbe e accetterebbe la scelta perché e' sempre meglio la serie A che il resto.
Per il resto e' davanti agli occhi di tutti che a Palermo e' impossibile programmare. Per farlo si deve avere un allenatore al centro di un progetto che indipendentemente dai risultati a breve scadenza si deve portare avanti.
Zeman sarebbe l'ideale ma pochi giorni fa ha fatto sapere tramite il corriere dello sport che per ben tre volte si era messo d'accordo con Zampa e che per tre volte il friulano l'aveva "posato". Ora sarebbe il boemo a mandare il presidente rosanero a quel paese.
Giogu

Anonimo ha detto...

D'accordo.
Se questo è il pensiero sul Palermo (e lo condivido) non possiamo cambiarlo subito dopo la prossima vittoria (più o meno meritata)altrimenti non ci si capisce più niente.
Si spiega così che Pioli è diventato un bravo allenatore.
E' in questo continuo cambio di vedute a secondo il risultato più o meno favorevole che Zamparini "ci bagna il pane" dando sempre la colpa allo sfortunato allenatore di turno.
Personalmente penso che quando Munoz se ne andrà "è sempre tardi".

il disincantato

Anonimo ha detto...

Io mi soffermerei sul caso Munoz. Non perchè questi sia l'unico problema del Palermo, ma perchè a guardarlo in faccia fa una pena incontrollabile. Come si fa a dirgli: "sei scarso, vai in tribuna che al posto tuo faccio giocare turiddu della primavera?". E sua mamma cosa gli direbbe che lo ha lasciato andare così lontano da casa per farlo diventare uomo?
No, dai, oramai ce lo teniamo e gli facciamo fare un po' di esperienza. Che poi lui non fa 5 errori gravi a partita e nessuno per le restanti 4. No, lui è scientifico. Un errore grave a partita!
Insomma abbiate pietà ,poi quando diventa bravo ce lo vendiamo, magari al Napoli!

amedeo

Anonimo ha detto...

minchia Niccolai!

Niccolai, Niccolai.. ha giocato un ora , Vieri, Prati ,Ferrante e Puia invece mai!

Fausto Cigliano

 
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