Su invito del nostro editore, mi accingo a parlare della prossima stagione rosanero.
Parto dalle freschissime dichiarazioni di Zamparini alla presentazione ufficiale di Perinetti e Sannino.
dichiarazione 1
dichiarazione 2
Tutto bello, tutto perfetto, ma il passaggio che dice, riferendosi a Perinetti, “non farà mai tutto autonomamente, ci sarà sempre un confronto con me, ma è il mio collaboratore numero uno” ,
Rivela la solita inquietante verità : nella forma, delega Perinetti e Sannino (peraltro ottime scelte), insediandoli alla guida della squadra; nella sostanza, indica
chiaramente che il numero uno resta lui, terminale di ogni singola scelta, anche tecnica. Non ci pensa neanche a fare un passo indietro e delegare certe competenze. E infatti e’ l’ unico che continua a esternare 3 volte al giorno sul mercato del Palermo, contraddicendosi, mentre Perinetti parla col contagocce e Sannino è muto.
Il Palermo e’ e resta lo strumento di Zamparini per essere al centro dell’ attenzione massmediatica. Grazie ad esso Zampa e’ un personaggio notissimo, non solo nel mondo del calcio. Ha elevato a potenza l’ attitudine di molti presidenti italiani, ad usare le società di calcio come strumento di restyling della propria immagine. In questo Paese da soap-opera, ciò consente di avere accesso ai livelli politico-economici che contano, sviluppando i propri affari, e traendone notevoli benefici personali.
Più volte l' ho paragonato a Berlusconi: personaggio notevole, furbissimo, ma bulimico di sé stesso, anche a costo di fare la figura del fesso. E da tempo pronostico la sua “discesa in campo” in politica, e pare che dopo i “tea party”, siamo alla fase operativa, come racconta questo bel ritratto del presidente: clicca qui
D’ altronde, con lo sprezzo del ridicolo tipico dei politici italiani contemporanei, promette ciò che non manterrà (-“Se licenzio Sannino licenziatemi”- come se non lo avesse detto con tutti gli allenatori e ds precedenti), e quando le cose non vanno ne scarica la responsabilità sugli altri. Ma la boutade finirà su tutti i giornali, e sarà in ogni modo uno spot per lui.
L’ annuncio dell’ ennesima svolta non è credibile, perché Zamparini continuerà a fare danni esternando da mane a sera tutto quello che gli passa per la testa, parlando a qualunque microfono gli mettano davanti alla bocca. Contraddicendo volontariamente o involontariamente sé stesso, il tecnico, il ds; osannando o maltrattando il calciatore di turno etc. etc. Destabilizzando così la squadra, cosa nella quale è davvero un numero 1.
Il rischio di rivedere film gia’ visti resta intatto. Cosa hanno di diverso Perinetti e Sannino da Sabatini o Ballardini, Guidolin o Sogliano, Rossi o Foschi? Niente, tutto dipende dalle paranoie del capo.
Conosco le solite repliche: “ ma allora preferivi quando il Palermo era in serie C”!
No. Ma certo, da tifoso ormai anziano, preferivo il Palermo di Renzo Barbera…
“Zamparini in fondo ci ha portato a un grande livello etc.etc.”.
Lunga vita a Zamparini presidente del Palermo, se la città dopo Barbera ha saputo esprimere solo Ferrara: ma se oltre a tifare magari ragioniamo anche, ci accorgiamo dei limiti che lo stesso Zamparini pone alle potenzialita’ del club, non portando mai a termine un progetto vero. I tifosi, che quest’ anno hanno penato oltre ogni attesa, questo lo avevano capito già nella campagna abbonamenti della scorsa stagione.
Per la prossima, non possiamo che augurarci che Sannino riesca davvero a plasmare rapidamente una squadra competitiva, e si gettino le basi per 2 o 3 stagioni ad alto livello, come sarebbe possibile in un contesto stabile.
Come se quanto sopra scritto non esistesse, parliamo dunque di prospettive e calcio mercato:
Rios e’ il classico big- bufala che il Palermo annuncia ogni anno a giugno e non prende mai. Dimentichiamocelo.
E dimentichiamoci altri arrivi di rilievo: il Palermo ha un mostruoso esubero di organico, e il suo primo problema è di sfoltirlo. Tutti i senatori andranno via. L’ arrivo di Brienza e la conferma di Budan sono sintomatiche: siccome Sannino è un ottimo mister, deve fare con quello che c’è, non rompa i coglioni, al massimo Brienza o Vailati o Rigoni del Novara: un milioncino e via.
Ho quindi più l’ idea di un Palermo operaio, e vedo molti partenti anche fra la mezza dozzina di fantasisti in organico (e alcuni certo li rimpiangeremo), fuori posto nel 4-4-2 o 3-5-2 Sanninia
no. Ancora un’ inversione a U rispetto alle mosse di mercato degli ultimi anni.
Altra grande incognita e’ la difesa: onestamente con la partenza di Silvestre e’ quantomeno coraggioso pensare di costruirla intorno a Munoz, Milanovic e Mantovani. Oltre al centrale argentino ( vedrete che arriverà un 30enne rodato di 2’ fascia alla Spolli), le sostituzioni più spinose riguardano Balzaretti e Migliaccio (Miccoli vorrebbe restare, ma non si sa): sul primo, Zamparini ha già annunciato il ritorno di Garcia: tanto basti…
Al posto di Migliaccio, bello sarebbe avere Bradley accanto a Donati e Barreto (resteranno titolari), e questo sforzo magari lo faranno. Il giovane Viola sarà il vice-Donati, Viviano se ne va per Ujkani, il resto è buio fitto.
In ogni caso, almeno mezza squadra sarà diversa. Se Zamparini lo lascia fare, Sannino può essere all’ altezza. Se inizierà a crocifiggerlo alla prima difficoltà, arricchiremo il calendario rosanero: San-Nino martire.
Il Pigafetta
Invece ci ritroviamo sull’ orlo del canyon: guardando in basso nell’ orrido vediamo solo 4 squadre, due delle quali possono ancora salvarsi a spese nostre. Non eravamo abituati a fare questi ragionamenti, visto che un anno fa preparavamo le valigie per Roma: ma il Patròn quest’ anno ha superato se stesso, e ci vuole sempre emotivamente coinvolti.
Sia il Lecce che il Genoa possono arrivare a 44 punti; il Palermo deve arrivare a 45 nelle prossime 3 partite, perche’ la chiusura col Genoa e’ veramente pericolosa, ed e’ meglio prevedere 0 punti fin da ora.
Dato per perso anche il match di Napoli, servono un pareggio e una vittoria in casa con Catania e Chievo. Non esattamente una passeggiata di salute, alla luce di quanto visto ieri: una delle peggiori prestazioni al Barbera di quest’ anno, che non vale neanche la pena di analizzare piu’ di tanto. La supremazia del Palermo nel primo tempo era dovuta alla mollezza del Parma, ma dopo il vantaggio i rosa non hanno avuto il cinismo di fare il secondo gol, che era alla loro portata.
Nella ripresa, non appena Giovinco e compagni hanno cominciato a giocare, grazie anche ai cambi di Donadoni, il Palermo ha mostrato subito la fragilita’ dell’ undici cervelloticamente assemblato da Mutti. Ancora una volta retroguardia a 5 (insisto, non a 3 come scrivono i giornali! Se fosse a 3 non si capirebbe l’ utilizzo di Munoz come esterno di centrocampo, una vera atrocità!), ma con quattro fuori ruolo: tutti a parte Silvestre.
Davvero incomprensibile perche’ Mutti non abbia adottato una molto piu’ logica difesa a 4, portando tutti al loro ruolo naturale. Da dx a sx: Aguirre, Munoz, Silvestre, Mantovani; si sarebbe garantito così anche un centrocampo piu’ quadrato.
Nonostante questo affollarsi di difensori, il Palermo ha sofferto dietro proprio sulle fasce, senza mai sfruttarle in avanti. Ha preso 2 gol e sbandato paurosamente concedendo almeno altre 2 grosse occasioni agli avversari.
Anche in attacco, il duo Budan-Hernandez raramente si e’ mosso in sintonia, piu’ o meno assistito da un Vazquez volitivo ma tutto da rivedere. Decisamente errato anche il cambio di Budan per Ilicic: il croato era sembrato piu’ efficace e piu’ fresco di Hernandez, sarebbe dovuto uscire lui per Miccoli, e Vazquez per Ilicic.
Tutti i rosanero comunque erano spenti nel secondo tempo, tanto che Santa Rosalia aveva gia’ spento la tv disfiziata, quando Miccoli ha preso il palo: peccato, avesse spostato di 2 cm la traiettoria, come al solito, avremmo fatto quel punticino cui Mutti aspirava.
Tutti ormai ci attacchiamo al derby , ma non so quale orgoglio possa mettere in campo un gruppo di ragazzi che da tempo sono a disagio a causa delle incertezze nella guida sportiva e tecnica della squadra.
Adesso e’ ricominciato il balletto: ritorna Mangia, ritorna Foschi, ritorna Panucci, o forse no, comunque gli arabi, Capello, Perinetti, lo Stadio, il centro sportivo all’ avanguardia, faremo un team invidiabile etc.etc.
Anche i giocatori si rompono le palle di queste palle, non solo i tifosi.
Emblematica la scenata di uno tranquillo come Budan al momento della sostituzione. Parla da sola, e la dice lunga sul clima che si respira nella squadra dentro e soprattutto fuori dal campo. Lo confermano le parole di Migliaccio. http://www.calciomercato.com/palermo/palermo-migliaccio-panucci-siamo-abituati-102336
La squadra, meglio ancora la societa’, e’ una barca senza timone e senza un comandante assennato. I calciatori sono le prime vittime di questa situazione, e davvero non e’ il caso di dar loro le pagelle sulla partita col Parma.
Io le darei ai seguenti: Mutti 4, Panucci 3, Zamparini 2
Il Pigafetta
Fine del secondo tempo: Palermo in piena zona retrocessione seppur con un vantaggio di 6 punti a quattro giornate dal termine e in piena crisi di gioco e d'identità.
Se finisse oggi il campionato il Palermo sarebbe 15esimo e tale risultato rappresenterebbe il peggiore della gestione Zamparini. Hai ragione Pigafetta, il pesce "fete dalla testa". Zampa quest'anno ha sbagliato tutto. Dal cambio di allenatore alla fine della preparazione estiva, all'esonero di Sogliano e Mangia, all'acquisto di giocatori, ai continui cambiamenti di rotta non ultima la cacciata di Panucci.
Di contro si intravede nelle ultime mosse un tentativo di continuare ad investire nella squadra rosanero. Un nuovo prestigioso sponsor per l'anno prossimo, un nuovo DG di provata esperienza (Perinetti), l'acquisto del terreno in contrada Zucco a Giardinello dove sorgerà il nuovo centro sportivo con foresteria e campi d'allenamento, e la volontà di costruire il nuovo stadio. Tutto questo si scontra con una stagione fallimentare e non di transizione come il nostro presidente l'aveva definita qualche giorno fa.
Ieri il tecnico rosanero ce l'ha messa tutta per perdere una partita che poteva essere vinta. Donadoni invece ha indovinato il cambio all'inizio della ripresa facendo entrare Jonathan al posto di uno spento Modesto e spostando Giovinco dalla parte di Biabiany mettendo in crisi la difesa rosanero. Per contrastare tale mossa Mutti ha tirato fuori Budan che era l'unico a fare a sportellate contro i difensori gialloblù lasciando in campo uno spento Vasquez e inserendo cuor di Leone Ilicic. Ieri si e' visto in campo un modulo rinunciatario con 5 difensori 2 centrocampisti 1 trequartista e 2 attaccanti.
Risultato che il Parma a centrocampo ha dominato e avuto il pallino del gioco in tutta la partita. Sabato alle 18 il derby col Catania che, a questo punto, diventa la partita più importante del campionato per il duplice risultato che una vittoria consentirebbe di ottenere. Salvezza anticipata e vittoria contro i cugini catanesi per la "provinciale" supremazia nella regione. Sabato conterà stare vicini alla squadra e fare comunque il tifo senza smettere di incitare i rosanero. Dopo aver centrato la salvezza si potranno aprire i processi alla squadra alla società alla guida tecnica.
Giogu