domenica 20 marzo 2016

lavori in corso ad Empoli


Empoli - Palermo  0 – 0
Aljaz Struna
Se al 33° del secondo tempo il piede sinistro di Struna fosse riuscito ad accarezzare quel pallone che promettente gli arrivava da destra sul colpo di testa di Andelkovic e con un po’ più di precisione l’avesse indirizzato nello specchio della porta empolese, oggi avremmo commentato con animo diverso e con prospettive future più rosee questa partita.

E invece il punto conquistato e il modo in cui è stato conquistato fa capire che il momento più buio è stato superato, ma che è ancora troppo presto per poter dire di aver scampato il pericolo.

Walter Novellino, di cui ci piace ricordare la tecnica sopraffina abbinata ad un acceso agonismo con cui deliziava i tifosi ai tempi del suo passato da calciatore, ha continuato l’opera di rivoluzione tattica alla ricerca del modulo migliore con il quale affrontare quelle che ormai saranno tutte partite decisive fino alla fine del campionato.

Il Palermo è sceso in campo con un inedito 4-1-4-1, con Sorrentino in porta, Struna, Gonzalez, Andelkovic e Pezzella in difesa; Jajalo davanti la difesa; Quaison, Hiljemark, Brugman e Trajkovski a centrocampo; Vazquez, unica punta. Tale modulo sul campo spesso si è trasformato in un 4-3-3, considerata la predilezione del “Mudo” ad arretrare alla ricerca di palloni giocabili.

E pur nella posizione insolita di “falso nueve”, Vazquez è stato ancora una volta il migliore in campo, essendo l’unico della compagine rosa capace di costruire gioco. Ha anche tentato diverse volte la conclusione a rete, ma con scarsi risultati.

Se conforta il fatto che  il Palermo ha dimostrato, specialmente nel secondo tempo, di voler vincere, non si può sottacere che l’Empoli è apparso lontano anni luce dalla compagine briosa, veloce e motivata che durante il girone di andata aveva riscosso elogi e applausi. Abbiamo oggi visto una squadra lenta e priva di mordente, che in tutta la partita ha impensierito una sola volta Sorrentino.

Franco Vazquez
Elementi che ci lasciano sperare in un futuro migliore per la compagine rosa sono stati la migliore applicazione della fase difensiva, che, anche se Struna è apparso sempre poco reattivo, ha visto  Gonzalez e Andelkovic più attenti e puntuali nelle chiusure, il ritorno di Lazaar, preziosissimo per le sue incursioni sulla fascia sinistra, la giusta collocazione di Jajalo davanti la difesa, in modo da poter sfruttare al meglio la sua prestanza agonistica e poi la classe di Franco Vazquez, capace di andare a cercarsi la palla, di dialogare con i compagni, di aprire gli spazi e di concludere a rete.

Se Hiljemark riuscirà a razionalizzare la sua corsa e a sfruttare meglio le doti di cui sicuramente è in possesso e la squadra sarà capace di essere più concreta e determinata sotto porta, alla ripresa del campionato dopo la sosta per la Santa Pasqua dovrebbe essere possibile conquistare i punti che ancora servono per salvare la stagione degli errori.

Pietro D’Alessandro


2 commenti:

Anonimo ha detto...

per me le sorprese (positive) sono state brugman e jajalo più utili e precisi del solito. anche l'innesto di bentivegna è di qualità.

amedeo ha detto...

si ma molto è dipeso dalla fragilità dell'empoli. pero è una partita che dà fiducia. se avessimo una punta!!!!

pietro perché non metti pure le pagelle? almeno avremmo un'altra cosa su cui discutere, non credi?

 
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