domenica 28 febbraio 2016



Palermo- Bologna  0 – 0

UN PUNTICINO DI SPERANZA!
Alla fine del turno pomeridiano dell’odierna giornata di campionato, si ha netta la sensazione che la salvezza del Palermo dipenda esclusivamente dalle altre squadre. Quasi la squadra rosanero non possa essere artefice del proprio destino.
 
Franco Vazquez
La partita, che si è svolta oggi al Renzo Barbera, ha visto protagoniste due squadre con stati d’animo completamente  diversi: l’una,
la squadra felsinea, autrice di una rinascita da quando in panchina è subentrato Roberto Donadoni, dopo un avvio di campionato disastroso con alla guida Delio Rossi, con il morale alle stelle anche a seguito del pareggio contro la Juventus della settimana scorsa; l’altra, il Palermo, reduce da una travagliata odissea che tutti conosciamo, con un via vai di allenatori  in panchina, che hanno ancor di più frastornato giocatori e ambiente, fino al ritorno alle origini con Mister Beppe Iachini a cercare di salvare il salvabile: la permanenza in serie A.
 E oggi in campo queste differenze si sono notate in maniera palese. Il Bologna ha giocato in scioltezza, dimostrando di accontentarsi di non perdere e rendendosi pericoloso sempre a seguito di svarioni dei rosa a centrocampo, il Palermo, timoroso di incappare nella terza sconfitta consecutiva in casa, ha cercato di imporre il proprio gioco, ma, con i limiti che lo frenano, ha dovuto accontentarsi della spartizione della posta per non compromettere ulteriormente la propria posizione in classifica. Le sconfitte subite dal Verona a Udine, del Genoa a Verona contro il Chievo e, principalmente, del Frosinone a Genova contro la Sampdoria, e anche il pareggio del Carpi in casa contro l’Atalanta, avvalorano la tesi che il destino della squadra isolana sia nelle mani delle altre squadre.  
Per la cronaca, i rosa sono scesi in campo con qualche novità rispetto all’ultima disastrosa prestazione contro la Roma: in porta l’esordiente Posavec, in sostituzione di Alastra; in difesa Vitiello, al posto di Struna, con Gonzalez e AndelKovic; a centrocampo Morganella, Hiljemark, Maresca, in sostituzione di Brugman, Chochev, anziché Jajalo, e Pezzella; in attacco Vazquez e Gilardino, nel classico 3-5-2 o, meglio, 3-5-1-1 tanto caro a Iachini.
Gli avvicendamenti operati dal tecnico hanno sicuramente apportato dei benefici: mentre sul lato destro Vitiello è apparso più attento dell’ultimo Struna, la presenza di Maresca ha portato un po’ d’ordine a centrocampo, anche se la manovra è apparsa sempre poco fluida e esageratamente lenta. Il portiere esordiente è sembrato attento e determinante in un paio di interventi, Hiljemark si è fatto apprezzare per il suo moto continuo, Pezzella, anche se è stato protagonista di qualche errore, continua a dimostrare personalità.
Ma, oltre agli ormai noti problemi legati a Chochev, alla ricerca di una posizione che dia benefici alla squadra, e a Morganella, ammirevole per la grinta e lo spirito di sacrificio, ma, dispiace sottolinearlo, carente per limiti tecnici, preoccupa e molto lo stato di forma di Vazquez, apparso sfiduciato e sconfortato anche per effetto del trattamento riservato dagli arbitri, che permettono troppi falli contro di lui. E se Vazquez non ritorna protagonista, sarà ancora più difficile raggiungere la salvezza.
Da sottolineare gli applausi del popolo rosa all’indirizzo di Franco Brienza al momento del suo ingresso in campo: e chissà quanti avranno pensato che in questa squadra lui un posto lo troverebbe di sicuro.

                                                                                                              Pietro D’Alessandro

5 commenti:

amedeo ha detto...

Non sono d accordo sul giudizio su vazquez. E' sempre il migliore in campo. E' l'unico che crea occasioni per se e per gli altri, fa assist, supera gli avversari in dribbling, tira in porta, crossa in modo delizioso, prende calci e li dà. Che volte di più? Infatti quando è uscito, il Palermo davanti si è spento.ve ne siete accorti?

Lo capiamo o no che l argentino è circondato da taglialegna? Eppure fa almeno 5-6 giocate di lusso a partita. Tutto solo. Con due o tre avversari sempre addosso.

Per favore rivedetevi da partita e segnatevi le volte che il mudo ha fatto la differenza. Molti fanno l errore di notare solo i momenti in cui perde la palla. Ma non può inseretarle tutte. Neppure messi lo fa

Anonimo ha detto...


Concordo.

Ci salveremo, ma non per merito nostro ma per demerito degli avversari.

Anonimo ha detto...

Inter nel baratro, mancini contestato .... vuoi vedere...?

Anonimo ha detto...

speriamo

Anonimo ha detto...

dopo la partita di coppa Italia, la vedo nera

 
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