lunedì 7 febbraio 2011

Pazzo Palermo

Palermo dai due volti ieri al Via del Mare di Lecce. Primi 50 minuti di gioco inguardabili e successivi 40 da brividi di felicità. Sembrava di assistere alla solita trasferta contro le piccole nella quale i rosanero cedono inspiegabilmente la scena all'avversario. Kasami che vagava per il campo alla ricerca di palloni da giocare (e quei pochi che giocava venivano quasi sempre sprecati) Andelkovic e Munoz che davano caccia alle streghe, Pastore che si ostinava a fare la partita da solo, insomma i soliti difetti del Palermo svogliato. In più la giornata particolare di Miccoli che, a parte il gol capolavoro su punizione, sembrava più attento a rispondere agli applausi del pubblico leccese che a giocare a calcio.

Invece bastava l'ingresso di Ilicic (che era apparso in ombra nelle ultime quattro partite), al posto dell'impalpabile Kasami, e di Hernandez, al posto del capitano in crisi di coscienza, per assistere allo spettacolo del Palermo formato Champion's. La Joya-Hernandez sembrava imprendibile per gli spaesati difensori del Lecce, Pastore ritornava il campione che conosciamo e Iliciclone ritovava la vena assopita. In cinque minuti i nostri ragazzi ribaltavano una partita che sembrava indirizzata verso l'ennesima cattiva figura.

E allora vengono spontanee alcune domande.
Perchè il Palermo non è in grado di garantire continuità alle proprie prestazioni, è solo un problema di inesperienza?
Sono consapevoli i nostri ragazzi delle proprie potenzialità visto quello che sono in grado di fare quando, anche per soli cinque minuti, si mettono a giocare a calcio?

(Giogu)




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