sabato 30 gennaio 2016

Buon Palermo, Grande Rammarico: il futuro fa meno paura



Tedesco e Castori

CarpiPalermo 1 - 1 Gilardino (P) - Mancosu  rig (C)

Il Palermo esce indenne dalla pericolosissima trasferta di Carpi e lo fa con un pareggio che, però, lascia l’amaro in bocca.  In vantaggio con un bel gol di Gilardino nel primo tempo, la squadra rosa è stata raggiunta nel secondo tempo con un gol su rigore segnato da Mancosu.
 Diciamo subito che il rigore c’era, ma il rammarico deriva dal fatto che il Palermo, pur essendo stato per lungo tempo padrone del campo, non è riuscito ad assestare il colpo di grazia al Carpi, ma si è limitato a controllare il gioco. 

Solo quando è stata raggiunta, la squadra rosa ha spinto sull’acceleratore fallendo più volte il secondo vantaggio, con ciò dimostrando che con un gioco più aggressivo avrebbe potuto mirare al bottino pieno.
Il Palermo è sceso in campo con la stessa formazione iniziale schierata domenica scorsa contro l’Udinese. Il modulo 4-3-3, con Struna, Goldaniga, Gonzales e Lazaar in difesa, Hiljemark, Jajalo e Chochev a centrocampo, Vasquez, Gilardino e Quaison tridente d’attacco, è durato solo qualche minuto, trasformandosi nel classico 4-3-1-2, con Vazquez a  ridosso delle punte.

Ma la mossa, che fa vedere quanto abbia inciso l’avvento di Schelotto sul gioco dei rosanero, è stato il confermato posizionamento di Jajalo come argine davanti la difesa. Come già era successo contro l’Udinese, Jajalo, sgravato dall’obbligo di impostare il gioco, ha sfruttato al meglio le sue caratteristiche di mediano interditore. Sono stati tantissimi i palloni recuperati dal giocatore croato, che hanno permesso al Palermo di stroncare moltissime azioni offensive della squadra di casa e di dare l’avvio alle ripartenze verso la porta avversaria.
il pareggio di Mancosu

Altra nota positiva notata oggi è la tranquillità dimostrata dai rosa nel gestire le varie fasi della partita. Mai il Palermo  ha subito il gioco del Carpi. Segnato il gol del pareggio, ci si aspettava  il pressing dei padroni di casa e invece da quel momento il Palermo ha avuto due limpide occasioni fallite una da Chochev, che non è riuscito a stringere verso la porta avversaria, l’altra con Trajkovski, troppo timido sull’uscita del portiere, sempre su passaggi illuminanti di Vazquez, salito in cattedra a inventare gioco con le sue genialità.

Al di là del risultato, comunque in ogni caso positivo, conforta il ritrovato controllo del gioco e la padronanza nel campo. Notazione negativa nei confronti di Cristante, che, entrato al 23’ del secondo tempo al posto di Gilardino, è apparso distratto in diverse occasioni. 

Mercoledì sera alle 20 e 45 vedremo, al cospetto dei rossoneri del Milan, se la tempesta è finita e se il Palermo di Schelotto potrà affrontare il futuro con orizzonti più sereni.

Pietro D’Alessandro

domenica 24 gennaio 2016

UNA BOCCATA D’OSSIGENO!



Oscar Hiljemark
Palermo - Udinese  4 1 / Quaison  , Hiljemark , Lazaar , Thereau (U) , Trajkovski

Oggi l’importante era vincere e si è vinto. E anche con largo margine. Ma questo non significa che i problemi del Palermo siano finiti. Nessuno ci sperava e nessuno può pensarlo anche dopo questa vittoria. Intanto oggi c’è stata la tanto auspicata pace tra gli ultras. Entrando allo stadio tutti hanno gioito vedendo in curva nord esposto lo striscione “TORNIAMO UNITI, PRONTI ALLA BATTAGLIA, PER L’ONORE DELLA CITTA’ E PER L’AMORE DELLA MAGLIA!”, una manifestazione di maturità da parte della tifoseria, che in un momento così delicato della stagione ha voluto dimostrare attaccamento alla squadra mettendo da parte tutti gli attriti e le polemiche dei giorni passati.

La mano di Schelotto, anche se ufficialmente l’allenatore dei rosa in panchina oggi era Bosi, si è fatta sentire: sulla carta il Palermo è sceso in campo con il modulo 4-3-3, con Struna, Goldaniga, Gonzales e Lazaar in difesa, Hiljemark, Jajalo e Chochev a centrocampo, Vasquez, Gilardino e Quaison in avanti. Ma fin dall’inizio si è capito che era più un 4-3-1-2, con Vasquez a ridosso delle punte a costruire gioco. Si notava anche che Jajalo era andato a posizionarsi davanti la linea difensiva con compiti accentuati di interdizione.

La conseguenza di questo schieramento è stata che il gioco del Palermo si è sviluppato esclusivamente a sinistra, con Lazaar che ha tentato più volte il fraseggio con Quaison, anche se mai l’azione si è sviluppata con un cross decente per la testa di Gilardino. A destra, invece, Struna non tentava nessuna sortita in attacco. Per costruire gioco anche a destra, forse si poteva tentare la carta Morganella al posto dello stesso Struna.

Altra considerazione da fare, è che oggi il Palermo è sceso in campo senza nessuno dei rinforzi, o presunti tali, che sono arrivati con il mercato di gennaio. Forse si poteva pensare ad un uomo d’ordine come Cristante a centrocampo.

L’Udinese, comunque, non è sembrata squadra dalle grandi potenzialità e questo ci conforta, in quanto con la vittoria di oggi il Palermo si è portato a 24 punti, affiancando la squadra bianconera. Colantuono dovrà faticare parecchio per non farsi risucchiare nella zona retrocessione.

La partita non è stata bella. Nella prima mezz’ora, tranne un’occasione fallita da Thereau, non ci sono state emozioni, con un Palermo timido e con la paura di sbagliare.

Al 33’ del primo tempo, alla prima vera triangolazione, il Palermo è passato in vantaggio con un tiro di destro da parte di Quaison che si è insaccato alla sinistra del portiere bianconero: un gol veramente bello impreziosito da un tacco smarcante di Hiljemark per Quaison.

Ci piace sottolineare le prestazioni di Hiljemark, che al di là dei meriti per il secondo gol rosa, ci è sembrato più presente con un agonismo acceso al servizio della squadra e di Vasquez, autore di numeri di alta scuola.

Il terzo gol, realizzato da Lazaar, ci ha fatto venire in mente una rete realizzata sempre da Lazaar l’anno scorso contro il Napoli, nella partita che è stata forse la più bella dello scorso campionato con Dybala autore di una prestazione superlativa.

Il finale di partita è stato ricco di emozioni con un’occasione fallita da Djurdjevic, entrato al posto di un Gilardino volenteroso, ma poco servito, con il gol dell’Udinese su calcio d’angolo, con un gol molto bello alla Del Piero di Trajkovski, non nuovo a performance di questo tipo, e con due begli interventi di Sorrentino.

Questa partita ci fa incamerare tre punti d’oro, in vista della trasferta del prossimo turno a Carpi, Carpi che oggi è riuscito a conquistare un punto a Milano contro un’Inter ormai ridimensionata.

  Pietro D’Alessandro

domenica 17 gennaio 2016

resa senza condizioni!



il mattatote Pavoletti autore di una doppietta
Genoa - Palermo  4 – 0 (Suso,   Pavoletti , Rincon  , Pavoletti )

 
Il Palermo si arrende a Marassi contro un Genoa determinato e ben disposto in campo.

E’ difficile commentare la prestazione della squadra rosanero, sconfitta con quattro gol di scarto, se si considera che il migliore dei rosa è stato il portiere Sorrentino.

Eppure l’avvento del nuovo allenatore Schelotto, le parole del presidente, che avevano prospettato il ritorno ad un progetto di crescita, avevano creato un certo ottimismo sull’esito di questa partita, giustamente considerata di grande importanza. E invece, a gara conclusa, l’unico elemento confortante della giornata di campionato, oltre alla prestazione maiuscola di Sorrentino, è…..la sconfitta di ieri pomeriggio del Frosinone contro il Torino (Che nostalgia vedere Belotti segnare due bei gol).

Usando il linguaggio tanto caro a molti cronisti sportivi, si potrebbe dire che il primo gol del Genoa, arrivato al 4° minuto del primo tempo, abbia tagliato le gambe ai giocatori rosa, ma una tale affermazione sarebbe riduttiva della pochezza nel suo insieme della prestazione della compagine di Zamparini.

Oltre all’importanza per la classifica, la partita era intrigante per la presenza tra i grifoni di parecchi ex, sia in panchina sia in campo sia in tribuna. Con il dente avvelenato c’erano l’allenatore Gasperini, esonerato due volte dal vulcanico presidente rosa, il dirigente Sean Sogliano, anche lui con trascorsi di incomprensioni con Zamparini, Luca Rigoni, alla prima partita con i rossoblù dopo le accuse di scarso attaccamento alla maglia rosa. L’unico ex senza rancori era Muňoz, al quale i tifosi rosa non hanno perdonato la fuga di un anno fa verso la Sampdoria.

La formazione schierata da Fabio Viviano, in panchina oggi, ma vice di Schelotto già domenica prossima, aveva riservato qualche sorpresa rispetto alle ipotesi formulate nei giorni scorsi. Intanto il modulo era il 3-5-2, con Sorrentino in porta, il trio difensivo formato da Goldaniga, Gonzales e Andelkovic, un centrocampo inedito con Morganella, Cristante, all’esordio dal primo minuto, Jajalo, Hiljemark e Lazaar e il duo d’attacco Vasquez e Djurdjevic.

Ancora una volta Gilardino veniva relegato in panchina.

Dopo l’immediato vantaggio del Genoa, c’è stata una timida reazione da parte del Palermo, con due occasioni fallite una da Jajalo al 12’, l’altra da Vasquez al 23’, ma le azioni più pericolose sono state del Genoa con Sorrentino ultimo baluardo a tenere a galla il Palermo.

Da riferire di una ammonizione al 22’ rimediata da Andelkovic per un presunto fallo da dietro su Suso, intervento forse rude, ma netto sul pallone. Una volta si parlava di gioco maschio, oggi ogni intervento energico costa un’ammonizione. Avrebbero vita dura oggi grandi difensori del passato come De Bellis, Giubertoni e Sgrazzutti.

Resta il fatto che la seconda ammonizione comminata ad Andelkovic al 20’ del secondo tempo, con la conseguente espulsione, ha sancito la resa del Palermo e il dilagare dei grifoni.

Da quel momento in poi sono riaffiorati i mali del Palermo: difesa dormiente, centrocampo confuso, attacco molle. Nessun effetto aveva avuto il precedente ingresso in campo di Gilardino al 16’ al posto di Djurdjevic e il successivo esordio di Balogh al 24’ al posto di Cristante, del quale è giusto apprezzare l’ordine che ha cercato di portare a centrocampo, senza però sottacere dell’imprecisione in alcuni appoggi e del mancato salto di qualità che ci si attendeva da lui. Vedremo nel futuro.

E’ preoccupante e scoraggiante la facilità con la quale il Genoa è andato in gol: nessun difensore ad ostacolare i marcatori, che hanno potuto concludere indisturbati.

Non sappiamo che impressioni abbia tratto dalla tribuna Schelotto. Ma certamente avrà capito che lo aspetta un lavoro duro: con la vittoria del Carpi contro la Sampdoria, il Palermo è quart’ultimo con soli 4 punti di vantaggio sullo stesso Carpi.

Buona fortuna mister, ne avrà tanto bisogno!
 
pietro d'alessandro

giovedì 14 gennaio 2016

Che Palermo a Marassi?

Domenica alle 12 e 30 si disputerà allo stadio Marassi una importante partita per il futuro del Palermo.

Intanto sarà uno scontro con una delle dirette concorrenti, il Genoa,  al quart’ultimo posto sufficiente, anche se con poca gloria, per restare in serie A.

In secondo luogo sarà possibile capire quale potrebbe essere la futura disposizione in campo della  squadra rosa. Vero è che in panchina siederà Fabio Viviani, il vice dell’allenatore titolare ultimo arrivato Barros Schelotto, ma probabilmente Viviani farà tesoro delle indicazioni che lo stesso Schelotto avrà cura di dargli.

Considerato perciò cosa anticipato dalla stampa sul tipo di gioco praticato dalla squadra precedentemente allenata, Schelotto dovrebbe indicare il modulo 4-3-3, ripudiando ancora una volta la difesa a tre e optando per un tridente d’attacco, che dovrebbe avere due elementi sicuri in Vasquez e Gilardino, mentre il terzo posto sarà conteso tra Trajkoski,  Djurdjevic e Quaison.

La difesa presumibilmente sarà schierata con Sorrentino in porta, ormai intoccabile dopo la maiuscola prestazione di domenica a Verona, anche se criticabile per le sortite in diretta tv, e da destra a sinistra Morganella, le cui quotazioni sono aumentare parecchio rispetto al rude Struna, Goldaniga, Gonzales e Lazaar. A centrocampo ci sarà battaglia per i tre posti disponibili. Mentre appare improbabile il rientro immediato del reintegrato Maresca, ci sembra possibile ipotizzare l’impiego di Brugman, Jajalo e Hiljemark. Ma c’è Cristante che scalpita che potrebbe scalzare uno tra Jajalo e Hiljemark. Non sembra ci possano essere possibilità di vedere Chochev tra i titolari all’inizio.

Quali sono le perplessità su questo possibile schieramento? Innanzitutto la posizione di Vasquez: non lo vedo relegato sulla fascia sinistra, senza la possibilità di svariare al centro per aprire, con i suoi dribbling, gli spazi agli inserimenti in area delle altre due punte. Non vorrei che, senza la possibilità di inventare gioco al centro del campo, Vasquez rimanesse escluso dal vivo del gioco. E poi Lazaar riuscirà a disciplinare le sue scorribande sulla fascia o correrà il rischio di intasare una zona di campo per la contemporanea presenza di Vasquez?

La curiosità ci farà aspettare con apprensione l’orario di pranzo di domenica, con la speranza che il traffico sulla panchina del Palermo si sia finalmente interrotto e per un lungo tempo.

Ci fanno coraggio le dichiarazioni del Presidente, che sembra, per lo meno a parole, voglia ritornare ad un progetto ambizioso sul campo oltre   al fondamentale pareggio di bilancio.

Domenica pomeriggio ne sapremo di più.

 

  Pietro D’Alessandro

domenica 10 gennaio 2016

Il Palermo vince col cuore!


Verona - Palermo  0 – 1 (Vazquez )

Nella partita della verità il Palermo sfodera una prestazione inaspettata tale è stato l’ardore, la grinta e la determinazione che hanno animato i rosa.

Non si può dire che questa partita possa essere considerata una svolta nel campionato del Palermo, ma è certo che la squadra ha risposto nel migliore dei modi alla situazione che si era venuta a creare dopo la partita dell’Epifania  persa contro la Fiorentina. Sono stati tre giorni ad alta tensione tra esoneri e riconferme dell’allenatore e notizie di contrasti tra i giocatori e lo stesso allenatore.

Oggi Ballardini ha fatto tesoro delle uniche note positive che si erano viste nella partita contro i gigliati, schierando dall’inizio sia Morganella che Gilardino, optando per il modulo 3-4-1-2. La difesa a tre, tanto apprezzata da Iachini, oggi non ha commesso alcuna sbavatura. Sorrentino, negli ultimi giorni al centro di polemiche anche per le questioni legate al rinnovo del contratto, è stato perfetto. Ha effettuato molti interventi decisivi, ma il capolavoro lo ha compiuto al 18’ del primo tempo, intervenendo due volte su Pazzini, la prima volta con le mani sul colpo di testa dell’attaccante scaligero e poi con il piede sinistro sulla conclusione da distanza ravvicinata dello stesso Pazzini: due parate eccezionali che hanno dato coraggio e trasmesso fiducia alla squadra e hanno fatto percepire che si poteva tentare di conquistare il bottino pieno.

Il Palermo aveva iniziato spavaldo senza risentire delle polemiche dei giorni precedenti, ma il Verona, all’ultima spiaggia, con solo 8 punti in classifica e ancora senza vittorie,  aveva ben presto preso le redini dell’incontro, esercitando una costante pressione.

Il Palermo, stranamente ordinato a centrocampo e attentissimo in difesa, fino all’intervento miracoloso di Sorrentino già descritto si era limitato a chiudere gli spazi, ma non era mai riuscito a rendersi pericoloso in area di rigore gialloblù.

Al 26’ un altro protagonista, Vazquez, la cui classe è adamantina, è salito in cattedra e con un perfetto tiro di destro è riuscito ad insaccare il pallone alla sinistra del portiere veronese. Si è trattato di un gol di pregevole fattura, perché scaturito da un perfetto controllo della palla su una conclusione verso la porta avversaria di Jajalo e da un tiro di precisione millimetrica.

La vittoria di oggi ha un valore aggiunto, perché, oltre a quello derivante dai tre punti conquistati, è stata ottenuta contro una squadra che non ha mai smesso di attaccare, sostenuta da un pubblico che ha incessantemente fatto sentire il suo apporto, e con due punte, Toni e Pazzini, che hanno nel passato creato sempre problemi alla squadra rosanero. I tifosi palermitani ricordano  ancora la partita Inter- Palermo del gennaio 2011: 0 a 2 alla fine del primo tempo, con un  rigore sbagliato da Pastore sull’1 a 2, la partita cambiò completamente dopo l’ingresso in campo di Pazzini, allora in forza all’Inter, e si concluse con un amaro 3 a 2 in favore dei nerazzurri con due gol del “Pazzo”.

Il Palermo oggi ha corso molti pericoli, ma non ha mollato mai,  riuscendo a erigere una barriera davanti alla porta di Sorrentino e riuscendo a sua volta ad essere pericoloso in contropiede.

Dopo questa vittoria non si sono certamente risolti i problemi della squadra rosanero, anche perché il Carpi non molla (vittoria contro l’Udinese per 2 a 1) e il Genoa ha espugnato Bergamo, ma si è avuta netta la sensazione che, giocando con il cuore e con la dovuta concentrazione, la classifica possa sicuramente migliorare.

Dopo Sorrentino, migliore dei rosa, ci piace sottolineare la prestazione di Vasquez, che oltre ad essere decisivo con il gol della vittoria, ha dato spesso sostegno ai compagni nella fase difensiva, di Jajalo più ordinato e propositivo del solito e di Morganella irruento e animato da sano agonismo sulla fascia destra.

Ultima notazione: l’esordio nel finale di Cristante, appena arrivato in prestito dal Benfica.

pietro d'alessandro

  

mercoledì 6 gennaio 2016

Buio pesto al Barbera


Palermo- Fiorentina  1 – 3
Marcatori: P.T. Ilicic al 12’ e al 42’; S.T. Gilardino al 31’; Blaszcykoski Al 47’.

Al posto di Paulo Sousa, che è l’allenatore della Fiorentina, anche se oggi il Giornale di Sicilia riporta ancora Montella, non sarei particolarmente contento, perché la Fiorentina ha rischiato di pareggiare una partita che avrebbe potuto tranquillamente stravincere, non perché abbia giocato benissimo, ma perché aveva di fronte una squadra senza idee e senza qualità.

La Fiorentina, chiudendo tutti gli spazi e sfruttando la classe dell’ex rosa Ilicic, ha conquistato i tre punti con  facilità lasciando che il Palermo, ancora una volta, recitasse la parte della vittima predestinata.

Perché già dai primi minuti di gioco si era capito che il Palermo di oggi avrebbe auto vita dura.

Ma a partita finita, la critica non può fare a meno di sottolineare quanto sia preoccupante la situazione, perché oggi non è mancato l’impegno: i rosa hanno corso, si sono battuti con acceso agonismo, ma non sono riusciti a contrastare la Fiorentina sul piano dell’organizzazione del gioco. Il taccuino dice che la prima vera occasione da gol il Palermo l’ha avuta al 18’ del secondo tempo, con Astori che ha rischiato l’autogol appoggiando in maniera scriteriata di testa il pallone al proprio portiere, che è riuscito a rinviare. Prima di allora il Palermo si era limitato a contrastare e a subire il gioco dei gigliati.

La cronaca è molto scarna.

Nella formazione rosanero manca Gilardino, l’ex di turno. Con Gonzalez squalificato, rientra AndelKovic. Il modulo 4-3-1-2 è schierato con Sorrentino in porta, difesa con  Goldaniga e Andelkovic centrali, Struna a destra e Lazaar a sinistra, Jajalo, Hiljemark e Chochev a centrocampo, Brugman a ridosso delle punte Vasquez e Trajkoski.

La Fiorentina scende in campo con il 3-4-2-1:

Tatarusanu, Roncaglia, Rodriguez,Astori; Bernardeschi, Vecino, Badelj, Alonso; Ilicic, Borja Valero; Kalinic.

Alle 15 giocatori in campo, con Ilicic applaudito dai tifosi locali. L’inizio è dei viola, che appaiono subito ben motivati, non per niente occupano il secondo posto  in classifica e non nascondono ambizioni da scudetto.

Dopo che al 9’ Kalinic si è divorato un gol fatto con la difesa del Palermo a guardare, al 12’ la Fiorentina passa in vantaggio con un bel gol di Ilicic, che sarà il migliore in campo. Ilicic, dopo aver fatto un tunnel ai danni di Goldaniga, tira di destro, sì proprio di destro, sul palo di Sorrentino e la palla si insacca in rete.

La reazione del Palermo è nulla, anche perché c’è da sottolineare la scarsa vena di Vasquez. La squadra viola continua con il suo gioco ordinato cercando l’occasione per raddoppiare.  Al 28’ Brugman tenta un passaggio in area per Hiljemark, ma la difesa viola manda in calcio d’angolo.

Al 42’, con la complicità di  Goldaniga che scivola, Ilicic realizza il secondo gol per la Fiorentina, questa volta di sinistro e anche questo è un bel gol. Partita finita? Sembra proprio di sì!

A inizio secondo tempo, Ballardini sostituisce Chochev con Morganella e passa al 3-5-2, ma le idee rimangono confuse, anche se lo svizzero con le sue incursioni vivacizza il gioco sulla fascia destra.

Al 14’ esce Ilicic tra gli applausi del pubblico ed entra Blaszcykoski. Un minuto dopo esce Hiljemark ed entra Gilardino.

Dell’azione più pericolosa verso la porta della Fiorentina al 18’ si è già detto. Il Palermo cerca di costruire gioco, ma i risultati rimangono deludenti. Altra sostituzione nel Palermo al 29’: entra Quaison al posto di Trajkoski.

Al 31’, inaspettatamente, il Palermo riapre la partita: bel cross corto dalla destra di Vasquez e colpo di testa vincente di Gilardino.

La partita si infiamma e fioccano le ammonizioni: prima tocca a Morganella ad essere ammonito al 34’, poi a Brugman al 35’.

Il Palermo tenta il il forcing fnale, ma la Fiorentina si difende bene e nel terzo dei 4 minuti di recupero, mette al sicuro il risultato con Blaszcykoski, che, tutto solo davanti a Sorrentino, insacca facilmente.

L’arbitro fischia e per il Palermo è buio pesto.

L’impressione è che, se non arrivano i rinforzi da tutti auspicati, la strada del Palermo sia già segnata, considerando anche il fatto che tra i risultati di oggi spicca la vittoria del Bologna a Milano contro il Milan e i pareggi del Carpi a Roma contro la Lazio e del Frosinone a Sassuolo.

Dopo questa giornata il futuro del Palermo sembra meno rosa e più nero.

 
Pietro D’Alessandro

 

domenica 3 gennaio 2016

Anno nuovo, vita vecchia?

 L'anno appena trascorso ha lasciato l'ambiente rosanero  con l'amaro in bocca. La comoda salvezza e la consacrazione di un campione affinatosi nella cantera rosanero sono lontani ricordi e tutto sembra dirigere la squadra dell'aquila, verso una via crucis che molti ritengono  avrà un finale scontato come quella del venerdì santo.

    Io non sono per nulla d'accordo e , nonostante i tanti proclami pinocchieschi, credo che il Patron questa volta voglia davvero evitare il tracollo e nell'imminente sessione invernale del calciomercato prenderà sicuramente le giuste contromisure.

Che non sono molte e non dovrebbero comportare esagerati esborsi di denaro per 2 motivi

1 la rescissione o la chiusura di contratti onerosi (Rigoni, Marsca, Daprelà e.. Sorrentino) porteranno un po' di ossigeno alle casse della società

2 per mettere in ordine questa squadra basta molto, ma molto poco.

E andiamo nel merito del calciomercato. L'unico peso massimo da acquisire sarebbe  un valido regista e i rumors in questi giorni parlano di Sensi (Cesena), Cristante (Benfica) e Cigarini (Atalanta).
Il più vicino sembrerebbe proprio quello più interessante, il giovanissimo Sensi (grande tecnica e personalità ) che ha già dichiarato di accettare la piazza siciliana e che il Cesena sembra obbligato a cedere per serissimi problemi di bilancio. In più c'è, proprio nel Cesena, un alleato del Palermo, quel Foschi che sembra, lo sperano in molti, sulla via del ritorno nei ranghi della società di Viale del Fante.

Per gli altri due sembrano solo chiacchiere. Il Benfica (squadra economicamente solida ) non ha nessun interesse a cedere il campioncino italiano (sebbene utilizzato pochissimo) e idem vale per l'Atalanta con Cigarini, che viene accostato al Palermo ad ogni campagna trasferimenti da 5 anni a questa parte.

Con un buon regista credo che tutto, nella squadra, si metterebbe a posto. Tutti i ruoli sembrano coperti (manca una punta?) e quello che non ha funzionato è stato proprio l'assenza di un regista ,di qualcuno che (come si dice in gergo ) detti i tempi di gioco  per evitare che si giri a vuoto senza costruire nulla.

Discorso a parte il portiere. Noi della Trazzera abbiamo sempre criticato il capitano. E non ci stanchiamo di continuare a farlo. Alla luce anche delle ultime disastrose prestazioni crediamo che sia giunta l'ora di dare le chiavi della porta ad un nuovo e più agile goalkeeper. L'esperienza del ruolo serve, ma ancora di più servono muscoli e tendini giovani e riflessi scattanti. Lontani ricordi per il vecchio Stefano. Di Buffon e Zoff ne nascono uno ogni 30 anni!

Qualcuno si fa illudere dalle occasionali parate spettacolari di Sorre, ma se si guardano tutte le partite di A e di B ci si accorge che questo tipo di "interventi miracolosi" sono nel bagaglio di ogni portiere professionista. Sono le frequenti papere, e le mancate o timide uscite (specialità del nostro estremo difensore) che dovrebbero accadere più raramente di quanto non faccia il tanto osannato Sorrentino!

pippo vinci
 
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