Cominciamo dalla fine: la barca
trionfatrice della 4 giorni di regate sanvitesi, viene inghiottita dal maestoso
traghetto Tirrenia che riporterà lo scafo (ed
il suo valoroso equipaggio) in Puglia, via Napoli. Poche ore prima, nelle cristalline
acque di San Vito lo Capo (Tp) lo Euz 2 aveva inghiottito altre 22 barche
aggiudicandosi il campionato italiano di categoria (Platu 25). E’ la legge del mare: pesce grande mangia pesce piccolo! E lo euz ha fatto un sol boccone
dei 22 pesciolini che cercavano di sfuggire alle fauci del gigante n 28.
Ma di regate , strambate,
proteste e boe parleranno meglio i reportage tecnici nei siti dedicati, noi vogliamo
darvi una immagine diversa di questi 4 giorni sanvitesi, una immagine
presa da un angolazione molto
particolare: quella dello spettatore di regata. E dello spettatore più sfigato:
quello che vuole capire come va la gara standosene sdraiato sulla spiaggia che
fronteggia il campo di regata. Non ha i mezzi per seguire la gara in gommone,
ma soprattutto, non sa guidare un gommone!.. ed ha il terrore della meduse.
E c’è pure il rischio di esser
considerato un infiltrato visto che sulla sua testa campeggia un berrettino fuori stagione della Colmar, nota marca
di .. sci da neve!
Ma questo subliminale messaggio
di incompetenza, diventa il punto di forza dello spettatore ignorante che può
quindi ostentare le sue carenze tecniche senza pudore. L’incompetenza è chiara e dichiarata. Non ha nulla da temere.
Ma torniamo alla regata vista
dalla spiaggia. Capire quello che succede è una vera impresa. Anzi un'impresa ardua se non addirittura impossibile
perché:
- le barche sono indistinguibili l’una dall’altra . Sono (quasi) tutte uguali;
- la distanza dalla spiaggia è notevole. Mannaggia, ci voleva un binocolo! Me lo appunto per la prossima volta;
- il regolamento di una regata è più difficile da capire di quello del gioco del Cricket indiano;
- impossibile distinguere la linea di partenza e quella di arrivo. Come vedere una partita di calcio senza le porte!
gli scafi in attesa |
Ma se l’arrivo di una regata è spesso
“sub judice” la partenza è peggio:
non si capisce mai quando avverrà: io e Anna regolarmente, ogni mattina, andiamo
al circolo dove i campioni bivaccano in attesa di un segnale. C’è vento? Non
c’è vento? E, se c’è vento, sarà sufficiente o sarà troppo impetuoso? E, se è
impetuoso, a chi conviene? Insomma si discute di .. aria! Che si muove, ma
sempre aria è!
Euz 2 si avvia alla partenza |
Ma , in compenso, si imparano tante cose.
Spesso inutili se si oltrepassa la soglia del circolo, ma indispensabili se si
vive di questo sport. Per esempio Borgstrom, mi dicono, sia un trimmer
o un tailer. E’ cioè quello che,
nella barca, si preoccupa di regolare le vele. E questo, ad occhio, dovrebbe
essere fondamentale.
Lars capisce che non capisco
niente di vela, ma da esperto trimmer
capisce, anche, quale sia la mia passione e, per non farmi sentire a disagio, mi informa
che il Napoli ha venduto Cavani. Lui se ne fotte, ma sua moglie è incazzata
nera!Mi sento più a mio agio. Lars è un campione anche per questo!
Io e Anna dopo il bagno di velisti decidiamo di
scendere sul molo e passare in rassegna tutti gli scafi ancorati tutti fila,
tutti in ordine e rassegnati, in attesa di essere violentati dai rispettivi equipaggi.
Ci divertiamo a leggere gli strani
nomi delle imbarcazioni; nomi che , verosimilmente, hanno tutti, a monte, una storia misteriosa: Euz II, Navis vela, Five for fighting, Poquito
jr, Bambolina, Bambino viziato, Ghibly, Di nuovo simpatia, Jhaplin 007 e così via.
Euz , per esempio, ci dicono sia
un frequente modo di intercalare tipico dei pugliesi; come il siciliano minchia, il napoletano azz; o il ligure belin.
Bambolina, forse, richiama un antico
amore dello skipper, mentre Di nuovo simpatia azzardiamo possa essere riferito
ad uno che prima era simpatico, poi è diventato uno stronzo e, da un po’ di
tempo gode, nuovamente, dei favori dell’intero equipaggio
solidarietà e simpatia tra velisti e spettatori |
Comunque l’aria che tira al
circolo è di estremo relax. Sembrano tutti molto amici e questo fa bene allo
sport della vela ed al mondo, ma non gratifica la cinica voglia dello spettatore di vedere “..
scorrere il sangue!”
Sono già le 11 e molti cominciano
a….. mangiare panini e cose simili, come alle gite scolastiche. Ma qui c’è
qualcosa che non torna: mi avevano detto, infatti, che era importante mantenere
la linea ed il peso. Prima della regata, infatti , gli equipaggi vengono pesati.
Non si possono superare i 400 chili ad equipaggio. Una media di 80.000 grammi a persona.
Ma, allora, perché mangiano tutti?
il tramonto di Macari |
E qui, un’altra rivelazione: la “soffiata” arriva proprio dal più
esperto. Lars, proprio lui, ci informa che per varare una barca la
bottiglia di spumante viene preventivamente indebolita
con invisibili tagli by flex. Non si può correre
il rischio che non si rompa. Ogni disgrazia in mare è associata, infatti, a un varo non
pienamente riuscito. E’ ora di correre ai ripari prelesionando la bottiglia! E via con storie e leggende di mare....
i vincitori, uniti in barca uniti a tavola* |
Lo spettatore, da oggi, è meno ignorante!
.... segue, da un altro punto di vista
pippo vinci
.... segue, da un altro punto di vista
pippo vinci
le foto sono di Pippo e Anna
3 commenti:
S Vito è un posto fantastico. In estate un po' caotico, ma comunque il mare è fantastico. E questo quadretto sullo sport della vela fatto da Pippo è invidiabile. Viene proprio di prendere lezioni e partecipare da protagonisti a questi affascinanti week ends
flavia - Teramo
Bella la foto tua con Lars, Vincenzo e il Pigafetta. complimenti per l'articolo mi hai fatto morire d'invidia.
un abbraccio e spero a presto
Giogu
ho saputo, che hai fatto il ... grande passo! in bocca al lupo!
pippo
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