sabato 27 luglio 2013

Il Palermo "quotato" in Coppa Italia


JUVENTUS 
4
MILAN 
6
FIORENTINA 
6
NAPOLI 
7
INTER 
7
ROMA 
10
LAZIO 
15
UDINESE 
30
CATANIA 
66
GENOA 
100
SAMPDORIA 
100
TORINO 
100
BOLOGNA 
100
VERONA 
150
PALERMO 
200
ALTRO 
50

domenica 14 luglio 2013

Gattuso e il porto

il porto di Palermo di notte
Prosegue in Austria il lavoro di questo misterioso palermo di Gennaro Gattuso. Tutto ancora può succedere sul fronte del mercato. Dopo epurazioni comprensibili (Aronica) e incomprensibili (Viola), non si è ancora capito quale sarà il vero assetto della squadra. Ma non nascondo che questo mistero è più affascinante delle nefaste certezze che molti avevano lo scorso anno di questi tempi.

Fino ad oggi siamo sicuri dei nuovi arrivi di Lafferty (il nuovo Tony?), Terzi (prelevato dal retrocesso Siena), Troianiello (il pluri promosso ex giocatore del Sassuolo), Stefanovic (in prestito dal Torino) e Carlos Embalo (furetto della serie B portoghese!).

Ma siamo ancora lontani dalla definizione di un vero organico. Tutto è in itinere a parte la residenza di mister Gattuso: mentre tutti i big della squadra scelgono Mondello, lui , che viene dal gavetta , ha dato un segnale forte all'ambiente: ".. abiterò al porto!".

Due le ipotesi: o ama il mare di chi lavora (il porto) piuttosto che quello di chi non lavora  (Mondello); o ha saputo che al porto di palermo il prezzo del piacere è più basso che altrove!

sabato 6 luglio 2013

Euz II su tutti.. nonostante le cene di Macari!


 
i velisti alla partenza al molo del circolo sanvitese

Sabato 6 luglio 2013 - porto di palermo

Cominciamo dalla fine: la barca trionfatrice della 4 giorni di regate sanvitesi, viene inghiottita dal maestoso traghetto Tirrenia che riporterà lo scafo (ed il suo valoroso equipaggio) in Puglia, via Napoli. Poche ore prima, nelle cristalline acque di San Vito lo Capo (Tp) lo Euz 2 aveva inghiottito altre 22 barche aggiudicandosi il campionato italiano di categoria (Platu 25). E’ la legge del mare: pesce grande mangia pesce piccolo! E lo euz ha fatto un sol boccone dei 22 pesciolini che cercavano di sfuggire alle fauci del gigante n 28.


Ma di regate , strambate, proteste e boe parleranno meglio i reportage tecnici nei siti dedicati, noi vogliamo darvi una immagine diversa di questi 4 giorni sanvitesi, una immagine presa  da un angolazione molto particolare: quella dello spettatore di regata. E dello spettatore più sfigato: quello che vuole capire come va la gara standosene sdraiato sulla spiaggia che fronteggia il campo di regata. Non ha i mezzi per seguire la gara in gommone, ma soprattutto, non sa guidare un gommone!.. ed ha il terrore della meduse.
la regata vista dalla spiaggia

E c’è pure il rischio di esser considerato un infiltrato visto che sulla sua testa campeggia un berrettino fuori stagione della Colmar, nota marca di .. sci da neve!

Ma questo subliminale messaggio di incompetenza, diventa il punto di forza dello spettatore ignorante che può quindi ostentare le sue carenze tecniche senza pudore. L’incompetenza è chiara e dichiarata. Non ha nulla da temere.

Ma torniamo alla regata vista dalla spiaggia. Capire quello che succede  è una vera impresa. Anzi un'impresa ardua se non addirittura  impossibile perché:
  1. le barche sono indistinguibili l’una dall’altra . Sono (quasi) tutte uguali;
  2. la distanza dalla spiaggia è notevole. Mannaggia, ci voleva un binocolo! Me lo appunto per la prossima volta;
  3. il regolamento di una regata è più difficile da capire di quello del gioco del Cricket indiano;
  4. impossibile distinguere la linea di partenza  e quella di arrivo. Come vedere una partita di calcio senza le porte!

gli scafi in attesa
Ma non è semplice neppure per gli stessi regatanti visto che non è raro vedere stravolto l’ordine di arrivo di una regata 3 o 4 ore dopo l’arrivo: ricorsi, proteste , OCS (?), udienze, testimoni e , infine, il verdetto che scontenta sempre qualcuno. Mi torna in mente quello che (mi dicono) sia noto  tra i velisti: la vela è uno sport che si pratica in mare, ma che si decide a terra!

Ma se l’arrivo di una regata è spesso “sub judice” la partenza è peggio: non si capisce mai quando avverrà: io e Anna regolarmente, ogni mattina, andiamo al circolo dove i campioni bivaccano in attesa di un segnale. C’è vento? Non c’è vento? E, se c’è vento, sarà sufficiente o sarà troppo impetuoso? E, se è impetuoso, a chi conviene? Insomma si discute di .. aria! Che si muove, ma sempre aria è!

Euz 2 si avvia alla partenza
Ed allora nella lunga, ma abituale attesa si ammazza il tempo per incontrare vecchi amici (toh! i fratelli Caleca, sereni e rassegnati) e nuovi amici che l’amico drizzista della barca Brera Hotel (il Pigafetta) ha voluto presentarci: il pluri decorato Lars Borgstrom veterano della Coppa America, il giovane prodiere Vincenzo indeciso sul suo futuro, e amante delle stelle, il possente tattico Domi  ed il timoniere Wolleb, che fa di tutto per invitare a cena tutti. A casa sua, a Macari, davanti al tramonto più bello del west. Ci sono, poi, marsalesi, pugliesi (l’equipaggio da battere è pugliese), palermitani, romani e, addirittura, russi . Poche donne e moltissimi uomini. Buono per Anna! Può scegliere tra olimpionici, campioni del mondo, campioni d'Italia, veterani, giovani, meno giovani, palestrati , biondi, bruni o pelati. Ma deve guardare bene i tratti somatici. L'abbigliamento è quasi uniforme, monotòno e indistinguibile: maglietta bianca (o grigia) e pantaloncini bianchi (o grigi). insomma qui la tradizione non si infrange! Per me restano solo due russe..... ben protette!
Brera Hotel rientra in porto

Ma , in compenso, si imparano tante cose. Spesso inutili se si oltrepassa la soglia del circolo, ma indispensabili se si vive di questo sport. Per esempio Borgstrom, mi dicono, sia  un trimmer o un tailer. E’ cioè quello che, nella barca, si preoccupa di regolare le vele. E questo, ad occhio, dovrebbe essere fondamentale.
Lars capisce che non capisco niente di vela, ma da esperto trimmer capisce, anche, quale sia la mia passione e, per non farmi sentire a disagio, mi informa che il Napoli ha venduto Cavani. Lui se ne fotte, ma sua moglie è incazzata nera!Mi sento più a mio agio. Lars è un campione anche per questo!

Io e Anna dopo il bagno di velisti decidiamo di scendere sul molo e passare in rassegna tutti gli scafi ancorati tutti fila, tutti in ordine e rassegnati, in attesa di essere violentati dai rispettivi equipaggi.

Ci divertiamo a leggere gli strani nomi delle imbarcazioni; nomi che , verosimilmente, hanno tutti, a monte,  una storia misteriosa: Euz  II, Navis vela, Five for fighting, Poquito jr, Bambolina, Bambino viziato, Ghibly, Di nuovo simpatia, Jhaplin 007 e così via.
Euz , per esempio, ci dicono sia un frequente modo di intercalare tipico dei pugliesi; come il siciliano minchia, il napoletano azz; o il ligure belin. 
solidarietà e simpatia tra velisti e spettatori
Bambolina, forse, richiama un antico amore dello skipper, mentre Di nuovo simpatia azzardiamo possa essere riferito ad uno che prima era simpatico, poi è diventato uno stronzo e, da un po’ di tempo gode, nuovamente, dei favori dell’intero equipaggio

Comunque l’aria che tira al circolo è di estremo relax. Sembrano tutti molto amici e questo fa bene allo sport della vela ed al mondo, ma non gratifica la cinica voglia dello spettatore di vedere “.. scorrere il sangue!”


Sono già le 11 e molti cominciano a….. mangiare panini e cose simili, come alle gite scolastiche. Ma qui c’è qualcosa che non torna: mi avevano detto, infatti, che era importante mantenere la linea ed il peso. Prima della regata, infatti , gli equipaggi vengono pesati. Non si possono superare i 400 chili ad equipaggio. Una media di 80.000 grammi a persona. Ma, allora, perché mangiano tutti?

il tramonto di Macari
Perché il peso si controlla solo prima della prima regata (delle 12 previste) Poi basta. Mi sfugge la logica di questa regola. Poi la comprendo. Durante le 4 giornate, in tal modo, si dà la possibilità a Wolleb di organizzare cene ingrassanti per appesantire il suo team e , mi dicono, avantaggiare la sua barca. Più pesanti= più competitivi. Uno sport per golosi!.Gli altri equipaggi vengono anch'essi   invitati (a turno), è vero, ma per correttezza, eleganza e timidezza non si strafogano come i padroni di casa  E questo fa il gioco di Wolleb e della sua ciurma  Formaggi, salumi ed olive per antipasto, doppia imponente razione di maccheroni al forno, tonno e patate, salsiccia al forno, parmigiana di melanzane, cannolicchi e cassatelle come dolci, frutta di stagione, vino bianco e rosso (o birra)  e gelatini artigianali offerti dall’oramai imbattibile equipaggio di Euz II sicuro vincitore della kermesse e che sta  a tavola come in barca. Uno a fianco dell'altro! Infine spumante Ferrari.

E qui, un’altra rivelazione: la “soffiata” arriva proprio dal più esperto. Lars, proprio lui, ci informa che per varare una barca la bottiglia di spumante viene preventivamente indebolita con invisibili tagli by flex. Non si può correre il rischio che non si rompa. Ogni disgrazia in mare è associata, infatti,  a un varo non pienamente riuscito. E’ ora di correre ai ripari prelesionando la bottiglia! E via con storie  e leggende di mare....

i vincitori, uniti in barca uniti a tavola*
La 4 giorni agonistica volge al termine.  Brera Hotel, nonostante le dispendiose cene di Macari, i tramonti ed i misteriosi cieli stellati, si piazza al settimo posto. Un solo punto li separa dal podio. Euz II, di Francesco Lanera e dei fratelli Montefusco .dopo la premiazione, ora affronta l'ultima gara, la più difficile: raggiungere in tempo il porto di Palermo. Il postale per Napoli parte alle otto di sera. Ma è un gioco da ragazzi; l'imbarco avviene in perfetta tranquillità ed il postale si allontana con i campioni del tavoliere nella pancia.
Lo spettatore, da oggi, è meno ignorante! 
.... segue, da un altro punto di vista



pippo vinci 

le foto sono di Pippo  e Anna
* foto tratta dal sito italiavela.it



 
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